di Lorenzo Bagnato – inviato a Venezia 75
Si è conclusa ieri sera con la cerimonia di premiazione la 75a Edizione del Festival di Venezia.
Continua a leggere ➞ Venezia 75: la rivalsa del cinema autoriale
di Lorenzo Bagnato – inviato a Venezia 75
Si è conclusa ieri sera con la cerimonia di premiazione la 75a Edizione del Festival di Venezia.
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di Lorenzo Bagnato – inviato Venezia 75
La vita del grande pittore Vincent Van Gogh ha da sempre influenzato innumerevoli artisti, ed altrettante sono le opere a lui ispirate prodotte nell’ultimo secolo, si tratti esse di quadri, canzoni o film.
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di Cristina Peretti
“Freespace” è il nuovo tema della sedicesima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. Sempre più anticonvenzionale e dinamica, lo scopo della mostra è quello di abbattere le tradizionali barriere architettoniche, vecchie e banali, per dare spazio a progetti innovativi.
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Se c’è una cosa che non manca di certo ad Ang Lee è la volontà di rischiare, di provare a stupire e spiazzare ogni volta con un film sempre nuovo, nel quale emozioni e sentimenti non sono mai uguali a quanto già detto in precedenza.
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Traslocare può essere un’avventura, ma è certamente anche una seccatura. Figuriamoci poi per una bambina di dieci anni come Chihiro, costretta ad abbandonare la sua casa, la sua scuola, gli amici. E se calcoliamo anche che la piccola è una ragazzina piuttosto volubile e viziata, avremo un classico quadretto d’insofferenza infantile di difficile soluzione. A meno che Chihiro non sia costretta dagli avvenimenti a farsi forza e crescere, accettando i cambiamenti che la vita comporta e, addirittura, aiutando gli stessi adulti che la vedono solo come una mocciosetta. In viaggio verso la loro nuova casa, difatti, i suoi genitori sbagliano strada e finiscono per avventurarsi su un misterioso sentiero che culmina in un villaggio turistico apparentemente abbandonato.
Ma, come si suol dire, l’apparenza inganna e la Città Incantata nella quale si trovano nasconde in realtà l’ingresso per un mondo pieno di spiriti e creature magiche, divisi tra avventori ed inservienti di uno stabilimento termale decisamente fuori dai canoni. Al fine di salvare i genitori, inconsapevolmente trasformatisi in maiali, e di riuscire a tornare nel mondo degli umani, Chihiro sarà costretta a rivedere il suo stile di vita e a lavorare sodo, rinunciando alle sue tipiche lamentele, ma non dimenticando mai chi è veramente…
Di tutta la produzione del grande Maestro Hayao Miyazaki, La Città Incantata è uno dei titoli più noti e premiati, anche in Occidente, dove l’accoglienza fu letteralmente trionfale, riservando per la prima volta ad un anime il Leone d’Oro e il Premio Oscar quale Miglior Film d’Animazione dell’anno. E meritatamente, aggiungeremmo.
Un film assolutamente miyazakiano nella tecnica e nelle tematiche, con una particolare attenzione alle questioni relative all’identità personale, al rapporto col prossimo, all’avidità e alla propria utilità nella società. Molte metafore sono assai sottili per il pubblico infantile a cui è rivolto il film, che è uno di quelli da vedere e rivedere nel corso della crescita, per afferrare sempre più i sottotesti che si nascondono sotto ad un’avventura a tratti horror in più punti anche discretamente (e ‘sanamente’) inquietante. Alternando alla sua sensibilità ricordi personali e spunti dal romanzo Il meraviglioso paese oltre la nebbia (scritto nel 1987 da Sachiko Kashiwaba) Miyazaki confeziona un autentico gioiellino ricco di mistero, avventura e atmosfera, popolato da personaggi surreali dai tratti caratteriali distintamente affrescati tramite una variopinta tavolozza.