NUVOLE SUL MEKONG DI ALESSANDRA ZENAROLA: DIARIO DI VIAGGI MAI FINITI

Alessandra Zenarola, udinese DOC non è soltanto un’eccellente scrittrice di gialli ambientati nel suo luogo di origine.

Alessandra Zenarola

Alessandra è stata ed è un’avida viaggiatrice, in solitaria o in compagnia. Nel caso del romanzo-diario, la compagnia è quella di un personaggio affascinante, alternativo e piuttosto indecifrabile come Pier, conosciuto ante litteram attraverso filtri di comunicazione, prima che di persona. A prescindere dalle sensazioni, dalle emozioni e dalle delusioni, anche quelle, derivanti dalla scoperta di luoghi immaginati diversamente, e dai ritorni in posti già visitati e amati dalla scrittrice, questo romanzo, appare una sorta di quest. Una ricerca: non tanto di se stessa come viaggiatrice, bensì come essere umano alle prese con arrivi e partenze, di tipo logistico, vedasi stanchezza, sbalzi climatici etc. ma soprattutto interiori. Quegli arrivi e quelle partenze che generano un’alternanza tra ricongiungimenti e distacchi con e da luoghi e individui ai quali occasionalmente o per scelta ci si sente legati.

Il Mekong

Saigon, Gerusalemme, quelle nuvole sul fiume Mekong che danno titolo al libro, le mogli del beduino ospiti come lei di un hotel sul Mar Morto, fruitrici di una temporanea “ora d’aria” rispetto alla vita circoscritta nell’harem, sono paragrafi esotici e interessanti ma non certo i protagonisti assoluti di Nuvole sul Mekong. L’ arrivo, la permanenza e la partenza da questi luoghi, filtrata attraverso gli occhi di Alessandra Zenarola, che immagina gli stati d’animo delle persone che incontra e fa i conti con i propri: questo è il leit motiv del romanzo. La malinconia del distacco e la voglia al contempo di indipendenza anche nel rapporto con il compagno di viaggio Pier. Da ambo le parti. Un rapporto indecifrabile e delicato, emozionante nel bene e nel male, come del resto tutti quelli tra culture, persone e coppie con una connotata personalità.

Roberta Maciocci

Rispondi