Fresco di Palma d’oro d’onore a questa a 74ª edizione del Festival di Cannes, il regista di Bobbio torna nelle sale cinematografiche con Marx può aspettare. Presentata in anteprima a Cannes tra le Proiezioni Speciali della kermesse, la pellicola omaggia la figura di Camillo, fratello gemello del regista, morto suicida a soli ventinove anni.

È un Marco Bellocchio visibilmente soddisfatto quello apprezzato in questi giorni a Cannes. Con Marx può aspettare, il regista coglie l’occasione per fare i conti col proprio passato. Pur non essendo la prima volta, la sua produzione cinematografica trasuda di riferimenti autobiografici, Bellocchio torna alla famiglia, raccontando una storia tanto intima quanto universale. Col passare dei minuti, la tragedia di Camillo diventa la sofferenza di un pubblico partecipe, sempre più tormentato all’idea di non poter fare nulla per salvarlo da un destino tanto crudele. Eppure, il dramma di un giovane eroe romantico incapace di trovare un posto nel mondo, è anche un pretesto per raccontare molteplici storie di vita vissuta, ma soprattutto di cinema.

Riunendo svariate generazioni di Bellocchio, il regista ricostruisce i frammenti di un passato doloroso, finendo per dare corpo a quel fantasma che lo ha ossessionato per tutta la vita.

Distribuito nelle sale cinematografiche italiane grazie a 01 Distribution, Marx può aspettare è un’opera estremamente coraggiosa; un ultimo tentativo meta-filmico di razionalizzare e metabolizzare il lutto attraverso una seduta collettiva davanti al freddo occhio della cinepresa.
Niccolò Ratto