Dopo la serie Netflix ecco il nuovo libro di Fran Lebowitz

La vita è una cosa da fare quando non si riesce a dormire

Già il titolo del libro – edito da Bonpiani con la traduzione di Giulio D’Antona – è tutto un programma, e dice molto della sua scrittrice, Fran Lebowitz.

La personalità della Lebowitz era già nota al grande pubblico soprattutto grazie al documentario di Martin Scorsese per Netflix Fran Lebowitz – Una vita a New York, che aveva riscosso un notevole successo. Adesso è proprio Bonpiani a portare in Italia il racconto della scrittrice newyorkese.

Qui sono raccolti quasi tutti i suoi scritti, tratti dagli unici due libri per adulti che abbia mai pubblicato (Metropolitan Life e Social Studies), corredati da un’intervista realizzata da George Plimpton all’indomani dell’inizio del blocco dello scrittore più famoso del mondo, e da un’intervista inedita del curatore, che restituisce la viva voce di Lebowitz sui tempi (incerti) che corrono.

Il libro, dunque, è una raccolta di scritti irriverenti, umoristici, cinici, spesso politicamente scorretti, proprio come la stessa autrice, che si mette in primo piano, esponendo opinioni e pensieri con uno stile mai banale e che cattura immediatamente il lettore, non solo per la brevità dei capitoli, che scorrono via uno dopo l’altro, ma anche per la semplicità e l’asciuttezza dei suoi pensieri e delle sue opinioni, e per l’ironica leggerezza attraverso cui si esprime.

Fran Lebowitz, infatti, smise di scrivere nel 1981 per diventare una public speaker, o come diremmo in Italia, minimizzando forse il termine, un’opinionista. Ha tenuto conferenze, fatto interviste su qualsiasi tematica: religione, arte, cinema, teatro, politica. Adesso, grazie a questa nuova raccolta possiamo tornare ad apprezzare la sagacità dei suoi pensieri.

Fran Lebowitz fu assunta nei primi anni Settanta da Andy Warhol per scrivere su Interview. Per la rivista curò due rubriche: una sui film brutti (“The Best of the Worst”) e una di mondanità newyorkese (“I Cover the Waterfront”). Scrisse poi per Mademoiselle, rivista femminile di moda che lanciò grandi scrittori. Molti dei suoi pezzi confluirono nei bestseller Metropolitan Life (1978) e Social Studies (1981), qui raccolti quasi interamente. Martin Scorsese le ha dedicato il documentario Public Speaking e la docuserie su Netflix Una vita a New York.

Credits: Sololibri; Bonpiani

Chiara Volponi

Rispondi