Adolfo Porry-Pastorel: la nascita del fotogiornalismo

È stata inaugurata il 2 luglio al Museo di Roma a Palazzo Braschi Adolfo PorryPastorel – L’altro sguardo. Nascita del fotogiornalismo in Italia e rimarrà esposta fino al 24 ottobre 2021. È la prima esposizione personale dedicata al ‘padre’ dei fotoreporter italiani, nonché al progenitore dei ‘paparazzi’.

Il percorso espositivo conta oltre 80 fotografie provenienti dall’archivio storico Luce e da altri fondi importanti (Archivio Fotografico Storico del Museo di Roma, e gli archivi Farabola, Vania Colasanti, Fondazione Turati). Il percorso è cronologico e illustra, attraverso le opere di Pastorel, la sua vita, il suo lavoro e le sue passioni. Il tutto arricchito da preziosi filmati d’archivio, stampe originali, documenti inediti e oggetti personali.

La mostra racconta le due personalità artistiche di Perry-Pastorel. Da un lato il fotoreporter di cronaca e di gossip, dall’altro il fotografo ed illustratore del potere politico del periodo.

Hanno fatto storia le foto scattate a Mussolini, come quella del suo arresto nel 1915, o ancora, quella del duce a torso nudo impegnato nella trebbiatura. Vi sono poi le fotografie della marcia su Roma e della vita durante il regima, che Porry-Pastorel ritrae in un modo dissacrante e sempre con un velo di criticismo.

Adolfo Porry Pastorel. Benito Mussolini. Comizio in Piazza S. Elena, Roma, luglio 1920 – Archivio fotografico Istituto Luce, Fondo Pastorel

Adolfo Porry-Pastorel, classe 1888. Divenne fotografo professionista all’età di 20 anni, lavorando prima al “Messaggero”, poi al “Giornale d’Italia” e alla “Voce”. Ha da sempre sperimentato con le tecniche di stampa e ha sempre trovato stratagemmi particolari per procacciarsi scoop e notizie.
Tra le due Guerre, Pastorel fu conosciuto come “il fotografo di Mussolini”. Ha dato a milioni di italiani la cronaca viva di grandi eventi storici e politici, e ha raccontato come pochi il costume, la leggerezza del tempo libero, le nuove abitudini degli italiani. Ha posto le basi del fotogiornalismo, narrando il dietro le quinte della politica e del quotidiano.

A. Porry Pastorel. Seggiolai in bicicletta a Piazza di Pietra. Roma, 1931


Nel 1908 a soli 20 anni fonda la sua agenzia V.E.D.O. – Visioni Editoriali Diffuse Ovunque. Un acronimo per comunicare la sua velocissima ubiquità. Inventore di proto-marketing, il biglietto da visita di Pastorel era uno specchio da borsetta per signore, sul cui retro il telefono dell’agenzia da chiamare subito in caso di avvenimenti di cronaca. La variante maschile, un orologio da tasca, era data in regalo ai vigili urbani.

La mostra, a cura di Enrico Menduni, è promossa, ideata e organizzata da Istituto Luce Cinecittà con Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con Archivi Farabola, Archivio Vania Colasanti, Fondazione di studi storici Filippo Turati. Servizi museali Zètema Progetto Cultura.

Credit: Museo di Roma

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