Il suo caso è unico, non ne esiste un altro nella storia dell’arte argentina. Nonostante si sia formata con i più grandi maestri della sua nazione, come Vicente Puig, Kenneth Kemble e Juan Batlle Planas, e aver dipinto durante tutta la sua vita, Ides Kihlen ha tenuto nascoste le sue opere fino all’anno 2000, quando tenne la sua prima mostra, a 83 anni.

«Non sentivo il bisogno di esporre le mie opere. Dipingevo e i quadri rimanevano in casa, al sicuro dentro gli armadi».
Ides Kihlen nacque il 10 luglio 1917 a Santa Fe, quando l’Europa si trovava nel bel mezzo della Prima guerra mondiale.
Figlia di un facoltoso imprenditore svedese, Ides mostrò fin dall’età di 4 anni un forte interesse per l’arte e la musica.
Studiò alla Scuola Nazionale di Arti Decorative di Buenos Aires e come pianista si formò al Conservatorio Nazionale di Musica.
In quell’epoca non era ben visto che una donna avesse altri interessi oltre alla cura della casa e della famiglia, ma Ides riuscì a completare i suoi studi anche grazie all’appoggio dei suoi genitori:
«I miei genitori erano avanti rispetto ai tempi. Avevano una mentalità aperta e volevano che io e mia sorella avessimo la possibilità di fare carriera grazie ai nostri studi».
Durante i suoi studi divenna l’allieva preferita di Vincent Puig e frequentò molti studi di pittori, come quello di André Lhote a Parigi o di Batlle Planas, che influenzò fortemente il suo modo di dipingere.
«Per me dipingere è fonte di gioia. Lo faccio tutti i giorni. Ultimamente ho realizzato quadri grandi, mentre ora sto facendo svariati quadri composti, mi piace molto dipingere a coppie».
La pittura di Ides Kihlen non è soltanto il simbolo della sua libertà e della sua gioia, ma è anche l’esempio di una forte indipendenza che ha sempre manifestato non soltanto attraverso la sua arte, ma durante tutta la sua vita, e continua a farlo ancora oggi.
Credit: La Nacion; Stile Arte
Chiara Volponi